Il paese che vorrei è stato il
soggetto di una profonda riflessione fatta negli ultimi mesi. In particolare mi
sono chiesto, quale paese vorremmo noi giovani? A 25 anni credo di potere dire
quello che per me è stato e quello che forse sarà! Per i molto giovani il
centro cardine della vita sociale è l'oratorio e l'attività estiva che propone
la parrocchia. Il grest ed il campo scuola sono esperienze che qualunque
ragazzo ricorda come momenti indimenticabili e divertenti trascorsi ogni estate.
Fanno oramai parte della formazione di ogni bambino e adolescente, sono
esperienze che fanno crescere, promuovono lo scambio di idee e opinioni tra
ragazzi di diverse età. Inoltre formano il carattere, in un tempo in cui non è
più obbligatorio il servizio di leva passare un periodo, seppur limitato,
lontano dalla famiglia non può far altro che migliorare l'autonomia e far
evolvere il pensiero conscio di ogni adolescente. I nostri adolescenti passano
ore davanti al televisore e ad internet a carpire quelle informazioni che ne
forgeranno il pensiero una volta adulti. Non credete sia meglio un'esperienza,
simile allo scoutismo, ma guidata da adulti e giovani motivati a trasmettere il
loro vissuto, le loro preoccupazioni, le loro domande su quello che sarà il nostro
futuro? Beh, io credo proprio di sì. Queste attività prendono vita
dall'iniziativa della parrocchia e sono supportate da
molti volontari che invece di passare le ferie in qualche luogo di
villeggiatura si fanno carico di 40-50 ragazzi e cercano di farli crescere
trasmettendogli le loro esperienze. Il paese che vorrei deve sostenere in modo
organico queste iniziative, non solo dal punto di vista economico ma anche dal
punto di vista organizzativo, mettendo a disposizione spazi, mezzi e persone. Per
quanto riguarda i giovani l'esigenza a mio avviso più sentita e quella di avere
un luogo di aggregazione, dove poter scambiare idee e opinioni in piena
libertà! Ovviamente questo luogo è il bar, dove ci si trova all'inizio o alla
fine della serata. Ma se non ci fosse questo, il paese che vorrei cosa dovrebbe
fare? Io vedo nell'iniziativa dei ragazzi del cosiddetto Music Village la
realizzazione migliore. La festa della birra di Pozzolengo è una manifestazione
sana, di cui ogni cittadino dovrebbe essere orgoglioso. Buona musica, buona
birra e un po' di divertimento sono un collante sociale tra giovani con età che
spaziano dai 15 ai 45 anni (per me anche a 45 anni si è ancora giovani). L'aver
riunito queste persone in un unico luogo porta ad un evidente e palpabile senso
di appartenenza allo stesso gruppo, e di conseguenza, ad un interscambio di
idee e opinioni. Dare quindi la possibilità, anche tramite la musica, ai
giovani di esprimersi è di fondamentale importanza per un paese con molti
ragazzi come il nostro. Di conseguenza incentivare e promuovere iniziative che
partono da questi ragazzi deve essere visto come un ottimo investimento sia di
tempo che di risorse per migliorare la coesione sociale e per fornire dei
momenti crescita per ogni persona che vi partecipi.
G.M.
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