mercoledì 22 gennaio 2014

PIANETA GIOVANI

Il paese che vorrei è stato il soggetto di una profonda riflessione fatta negli ultimi mesi. In particolare mi sono chiesto, quale paese vorremmo noi giovani? A 25 anni credo di potere dire quello che per me è stato e quello che forse sarà! Per i molto giovani il centro cardine della vita sociale è l'oratorio e l'attività estiva che propone la parrocchia. Il grest ed il campo scuola sono esperienze che qualunque ragazzo ricorda come momenti indimenticabili e divertenti trascorsi ogni estate. Fanno oramai parte della formazione di ogni bambino e adolescente, sono esperienze che fanno crescere, promuovono lo scambio di idee e opinioni tra ragazzi di diverse età. Inoltre formano il carattere, in un tempo in cui non è più obbligatorio il servizio di leva passare un periodo, seppur limitato, lontano dalla famiglia non può far altro che migliorare l'autonomia e far evolvere il pensiero conscio di ogni adolescente. I nostri adolescenti passano ore davanti al televisore e ad internet a carpire quelle informazioni che ne forgeranno il pensiero una volta adulti. Non credete sia meglio un'esperienza, simile allo scoutismo, ma guidata da adulti e giovani motivati a trasmettere il loro vissuto, le loro preoccupazioni, le loro domande su quello che sarà il nostro futuro? Beh, io credo proprio di sì. Queste attività prendono vita dall'iniziativa della parrocchia e sono supportate da molti volontari che invece di passare le ferie in qualche luogo di villeggiatura si fanno carico di 40-50 ragazzi e cercano di farli crescere trasmettendogli le loro esperienze. Il paese che vorrei deve sostenere in modo organico queste iniziative, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista organizzativo, mettendo a disposizione spazi, mezzi e persone. Per quanto riguarda i giovani l'esigenza a mio avviso più sentita e quella di avere un luogo di aggregazione, dove poter scambiare idee e opinioni in piena libertà! Ovviamente questo luogo è il bar, dove ci si trova all'inizio o alla fine della serata. Ma se non ci fosse questo, il paese che vorrei cosa dovrebbe fare? Io vedo nell'iniziativa dei ragazzi del cosiddetto Music Village la realizzazione migliore. La festa della birra di Pozzolengo è una manifestazione sana, di cui ogni cittadino dovrebbe essere orgoglioso. Buona musica, buona birra e un po' di divertimento sono un collante sociale tra giovani con età che spaziano dai 15 ai 45 anni (per me anche a 45 anni si è ancora giovani). L'aver riunito queste persone in un unico luogo porta ad un evidente e palpabile senso di appartenenza allo stesso gruppo, e di conseguenza, ad un interscambio di idee e opinioni. Dare quindi la possibilità, anche tramite la musica, ai giovani di esprimersi è di fondamentale importanza per un paese con molti ragazzi come il nostro. Di conseguenza incentivare e promuovere iniziative che partono da questi ragazzi deve essere visto come un ottimo investimento sia di tempo che di risorse per migliorare la coesione sociale e per fornire dei momenti crescita per ogni persona che vi partecipi.
                                                                                                                              G.M.

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