domenica 15 maggio 2011

Garda uno

L’azienda che gestisce il servizio idrico integrato a Pozzolengo come sapete è appunto GardaUno. Nata negli anni 70 come Consorzio di Comuni per la realizzazione e cura di interventi di natura fognaria e depurativa per il territorio sovra comunale del Garda bresciano, la società ha cambiato la propria natura giuridica in Azienda speciale nel 99 per poi passare a SpA (Società per azioni) nel 2002. Nell’ultimo decennio ha continuato a ricevere in affidamento da parte dei Comuni Soci i servizi gestiti dalle pubbliche amministrazioni, aumentando di anno in anno il proprio organico. Oggi è una SpA partecipata da 25 Soci di natura pubblica (2 Comuni, la Provincia di Brescia e la Comunità montana Parco Alto Bresciano). L’azienda gestisce servizi locali di “interesse economico generale” quali la raccolta rifiuti, la gestione e distribuzione delle risorse idriche, lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili.
Mercoledì 2 gennaio 20 , la Corte Costituzionale ha ammesso due dei tre quesiti referendari contro la privatizzazione dell’acqua. Il primo dei quesiti referendari chiede l’abrogazione dell’art. 2 bis del cosiddetto Decreto Ronchi, con cui l’acqua è stata definita un “servizio pubblico di rilevanza economica”. L’altro quesito referendario ammesso dalla Consulta riguarda l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito”, ovvero l’eliminazione della possibilità di realizzare profitti sulla gestione degli acquedotti. Il referendum si terrà a giugno di
quest’anno. Crediamo che tutta L’azienda dovrà ora necessariamente seguire gli indirizzi di cambiamento societario previsti dal Decreto Ronchi e dalla Legge regionale pur recentemente “impugnata” dal Consiglio dei Ministri. Per questo l’azienda sta mettendo a punto una revisione completa dell’assetto societario con la creazione di una “holding” (della quale continuerebbero a essere soci i Comuni e quindi a capitale pubblico) che controllerebbe due o più società di scopo miste con la partecipazione del 0% di capitale privato, come prevede la legge (Garda Uno Ciclo idrico integrato SpA e Garda Uno Raccolta rifiuti solidi urbaniSpA). Se così fosse non molto dovrebbe mutare per noi di fatto. E’ indubbio che Garda Uno rappresenta per noi il prodotto anche storico di una volontà comune del territorio di rispondere ai problemi di servizi essenziali e quindi come tale l’azienda è l’espressione di una territorialità e di un senso di appartenenza comune che non vorremmo fosse buttato a mare. Nello stesso tempo va segnalato che non
tutti i Comuni soci sono sempre stati soddisfatti della gestione Garda Uno, per varie ragioni, non ultima quella dei costi (la gestione di un’isola ecologica affidata a Garda Uno costa significativamente di più di quella affidata a cooperative varie, lamentano alcuni sindaci). Alla luce di questo confuso quadro legislativo in continua mutazione che deve ancora affrontare l’appuntamento referendario, può darsi che Garda Uno dovrà invece pensare necessariamente a un accordo con le altre due grosse aziende del territorio bresciano, Cogeme e A2A, per un’unica azienda gestore nell’Ambito della provincia stessa, come prevede la Legge regionale. E può sempre darsi che nel male (la collaborazione di Garda Uno con soggetti più grandi) ne venga
anche il bene di una maggiore efficienza e competitività nei costi. Può darsi....

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